Il 1° giugno 2023 è uscito al cinema Spider-Man: Across The Spider-Verse, l’attesissimo sequel del film d’animazione Spider-Man: Un nuovo universo uscito nel 2018 e vincitore del Premio Oscar 2019 come Miglior film d’animazione (nonché di un Golden Globe e di un BAFTA nella stessa categoria).
Negli ultimi mesi sono emerse numerose testimonianze che gettano luce sulle insostenibili condizioni di lavoro a cui sono stati sottoposti gli animatori. Molteplici membri del cast tecnico – tra cui si annoverano artisti e dirigenti di produzione attivi da anni nel settore dell’animazione – hanno descritto il processo di lavorazione del film come “estremamente impegnativo” e caratterizzato da numerose revisioni che hanno spinto circa 100 artisti ad abbandonare il progetto prima del suo completamento per via dell’enorme sovraccarico di lavoro, che li ha costretti a turni di 11 ore al giorno per 7 giorni a settimana.
Durante un’intervista con Variety, il produttore Phil Lord ha brevemente commentato la questione evitando di rispondere direttamente alle accuse:
Spider-Man: Across The Spider-Verse è stato un film molto difficile da realizzare. Siamo molto fieri del duro lavoro di tutti, ed è stato molto impegnativo. Siamo molto fieri della crew e degli sforzi che hanno impiegato.
Lord ha poi commentato gli scioperi in corso:
Sono sempre stato ottimista su questo movimento dei lavoratori perché questi accordi sono assolutamente fattibili, e il problema principale è che solo una parte vuole negoziare. Finché entrambe le parti si accorderanno in buona fede e si concentreranno sui problemi reali, come la paga degli sceneggiatori- ridotta del 25% ed è una questione concreta che può essere affrontata- e rendere il mercato salutare cosicché le persone possano fare il loro lavoro e pare l’affitto, tutto andrà per il verso giusto. Sono frustrato, ma penso che è un problema imminente e risolvibile.
Non è la prima volta che vengono riportate lamentela da parte dei lavoratori di Hollywood. Gli stessi Marvel Studios sono stati accusati di costringere i suoi lavoratori ad affrontare condizioni estenuanti; alcuni hanno addirittura ammesso di avere lasciato il lavoro per questo motivo. Per adesso si spera che gli scioperi possano dare voce a chi non ne ha avuto fino ad ora.