Il 1° giugno 2023 è uscito al cinema Spider-Man: Across The Spider-Verse, l’attesissimo sequel del film d’animazione Spider-Man: Un nuovo universo uscito nel 2018 e vincitore del Premio Oscar 2019 come Miglior film d’animazione (nonché di un Golden Globe e di un BAFTA nella stessa categoria).
Nel corso di un’intervista con Rolling Stone, i produttori e sceneggiatori Phil Lord e Chris Miller hanno discusso dei cambiamenti apportati alla caratterizzazione di Miguel O’Hara alias Spider-Man 2099 durante la produzione, svelando che inizialmente il personaggio era molto interessante:
Mille persone intelligenti hanno lavorato a questo film per molto tempo, aggiustando continuamente alcune cose. E per un po’ di tempo [Miguel] è stato troppo stronzo. [ride] Abbiamo cercato di essere più eleganti nel suggerire la sua storia e le sue motivazioni. Poi abbiamo capito che dovevamo permettere al pubblico di entrare nella sua storia allo stesso modo di quella di Gwen e degli altri personaggi. Ciò gli ha permesso di essere un personaggio più tridimensionale.
Una delle cose di cui abbiamo discusso con Oscar [Isaac] è stata ‘Conosciamo delle persone nelle nostre vite che sono intransigenti e estremiste.’ È quello che li rende estremiste è il fatto che sono stati traumatizzate. E l’unico modo per uscirne è una sorta di ortodossia perché non puoi tollerare il dissenso. Il dissenso consiste nel chiedersi se il dolore sia legittimo o no. Oscar proviene da una comunità esiliata di cubani, ed è così che si sentono molte persone. Così abbiamo pensato di esporre le origini di quel trauma, e in un certo senso fai il tifo per Miguel affinché si trovi un altro modo. Perché non stava funzionando per lui.”