Il successo dei Marvel Studios è dato da moltissimi fattori: registi, personaggi, storie, attori e soprattutto un singolo uomo, che ha iniziato come semplice produttore ma che ha scalato le gerarchie fino a diventare il presidente della compagnia (e non solo): Kevin Feige.
In un lungo approfondimento sulla storia dei Marvel Studios pubblicato in settimana da The New Yorker sono stati raccolti diversi retroscena sul contributo di Feige dietro le quinte. I suoi collaboratori hanno descritto il produttore come un vero e proprio “genio dei fumetti” che propone degli accorgimenti e delle modifiche alla storie con la sua “conoscenza enciclopedica” della Casa delle Idee con “l’entusiasmo tipico di un fanboy”.
Christopher Yost, co-sceneggiatore di Thor: The Dark World (2013) e di Thor: Ragnarok (2017) nonché autore di alcuni preludi a fumetti dei film MCU tra cui Fury’s Big Week, ha raccontato un curioso aneddoto sul processo creativo dietro alle produzioni Marvel:
Ogni volta che qualcuno gli propone qualcosa, [Kevin] immagina sé stesso al cinema con un secchio di popcorn.
Un ex dirigente dei Marvel Studios, sotto condizione di anonimato, ha aggiunto:
È molto bravo ad ottenere quello che vuole, ma allo stesso tempo a mettere gli altri in una condizione che faccia sentire loro di aver avuto ciò che volevano.
David Maisel, ex direttore generale e chairman degli studios, ha ricordato la sua esperienza con Feige, che promosse a presidente della produzione nel 2007:
Kevin era il tipo di ragazzo che ti capitava di trovare in un negozio di giocattoli per l’uscita de La minaccia fantasma.
Volevo andarmene e costruirmi una vita… trovare una moglie, che non ho ancora fatto. Kevin era un ragazzino che decisi di promuovere, ed ero il suo più grande fan. Ma Kevin non era neanche nella stanza quando successe.
In merito allo stato attuale dei Marvel Studios, l’ex direttore ha sottolineato che il flusso costante di contenuti targati MCU usciti negli ultimi due anni ha danneggiato il produttore, costretto a rivolgere meno attenzione ai singoli progetti a causa della mole di prodotti:
L’unico aspetto negativo della Marvel è che [il flusso di contenuti] frammenta Kevin Feige. Penso che tutti siano d’accordo sul fatto che questa non sia la quantità ottimale di progetti da far uscire.