Sono sempre di più i rumor che riguardano il possibile ritorno di icone del Marvel Cinematic Universe, quali Tony Stark/Iron Man di Robert Downey Jr. o Steve Rogers/Captain America di Chris Evans, nei prossimi progetti (su tutti Avengers: Secret Wars).
Si starebbe delineando, dunque, una necessità di ritorno al passato. Il Multiverso e le infinite possibilità dischiuse da quest’ultimo condurrebbero così nuovi personaggi e formazioni di eroi a incontrare o scontrarsi (a seconda della rinnovata accezione che questi avranno) i loro predecessori; il tutto in una veste inedita che farebbe arrivare sul grande schermo i vari Superior Iron Man (mancava lui tra gli Illuminati in Doctor Strange nel Multiverso della Follia) o Capitan Hydra quale antitesi della Sentinella della Libertà.
Uno scenario alquanto discutibile, che troverebbe sì una giusta e giustificata collocazione nella trama multiversale del futuro capitolo sui Vendicatori, ma che avrebbe forse poco senso data la ridotta distanza rispetto alla chiusura degli archi narrativi dei personaggi e attori sopra citati.
Da qui la domanda delle domande: è realmente necessario questo attingere alle vecchie glorie per dare nuovo lustro e balzo emotivo alle vicende attuali?
Il rischio di incappare in una sorta di arma a doppio taglio c’è ed è evidente: questo perché nell’esatto momento in cui si decide di rispolverare Downey Jr. o Evans, affidando loro un nuovo ruolo, si verificherebbero due dirette conseguenze.
La prima: un inevitabile collegamento, o paragone che dir si voglia, tra il prima e il dopo in termini narrativi, dove parte del pubblico potrebbe storcere il naso sul piano emotivo. Rivedere Captain America nella sua accezione malvagia, o un Iron Man di un altro universo o contesto, ma con i medesimi attori che hanno prestato loro il volto la prima volta, susciterebbe un conflitto interiore dell’audience che per dirla alla Thanos è “ineluttabile”.
La seconda conseguenza: nell’istante in cui li si ritroverà al cinema l’impatto sarà sicuramente “devastante” in senso positivo per ciò che concerne l’incredulità e la sorpresa (basti pensare a cosa è accaduto in Spider-Man: No Way Home con Tobey Maguire ed Andrew Garfield).
Ma potrebbe al tempo stesso essere decisamente negativo poiché porterebbe questi ultimi ad oscurare completamente la presenza degli altri personaggi ed attori protagonisti. Troppo poco tempo è trascorso dal congedo della “trinità eroica della Casa delle Idee”, addio (Cap ed Iron Man) o arrivederci che sia (Thor) all’MCU.
Insomma, appare chiaro che il ripescare vecchi conigli dal cilindro può essere giusto se essi rappresentano un plus per un nuovo progetto filmico e non un deficit per gli altri elementi che lo caratterizzano. Bisogna dare il giusto tempo agli altri personaggi che ora si sono conquistati la scena, di maturare, narrativamente parlando, di sbagliare e crescere per entrare nel cuore di chi li osserva con attenzione da quest’altro lato dello schermo.
Solo così essi potranno reggere il peso sulla scena di un ritorno clamoroso del passato: di icone che hanno reso l’Universo Cinematografico Marvel ciò che è oggi. Perché attingere dal passato a volte è importante, ma riprendendo le parole dello stesso Chris Evans: “Mi sembra ancora troppo presto”.