Il 9 novembre è uscito al cinema Black Panther: Wakanda Forever, il sequel del film vincitore di 3 premi Oscar nel 2018 che dovrà affrontare l’improvvisa morte del protagonista Chadwick Boseman e portare avanti la storia di Shuri (Letitia Wright), ora alla guida del Regno di Wakanda.
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Nel corso di un’intervista promozionale con ScreenRant, il produttore Nate Moore ha parlato della connessione tra il Wakanda e il Regno sottomarino di Talokan, soffermandosi sul ruolo di tematiche come la colonizzazione e l’identità culturale nel film:
“Dato che c’è un contrasto interessante tra Talokan e il Wakanda, penso sia da questo a cui Ryan [Coogler] ha attinto per Namor in primo luogo. Ovviamente, nei fumetti Namor e Atlantide sono in forte contrasto con Black Panther e il Wakanda perché sono entrambe nazioni talmente potenti da avere una loro autonomia. Ma anche la scelta di raccontare la storia della colonizzazione attraverso la prospettiva di due persone che l’hanno vissuta in modo molto diverso ha creato una collisione di ideologie molto interessante.”
“Namor è un personaggio molto potente. È difficile pensare a qualcuno che potrebbe sfidare il Wakanda, no? È la nazione tecnologicamente più avanzata del mondo. A volte ha la Pantera Nera, altrimenti le Dora Milaje. Cosa può spaventare queste persone? E all’improvviso si trovano di fronte a qualcuno che è più potente di chiunque abbiano mai incontrato, e ciò li costringe a rispondere in un modo diverso da come farebbe qualsiasi altra persona. Namor è un personaggio talmente importante che devi impegnarti per conoscerlo. Non puoi buttarlo in un film corale e dire: ‘C’è anche questo tizio.’ Vuoi prenderti il tempo di costruire quel mondo. Fortunatamente siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo con lo stesso amore e attenzione per i dettagli proprio come abbiamo fatto con il Wakanda nel primo film.”